Sono circa 500 i nuovi casi all’anno in Italia. La micosi fungoide e la sindrome di Sézary sono i due principali tipi di linfomi cutanei a cellule T. Tempi lunghi per arrivare alla diagnosi, ma le cure possono alleviare i sintomi.
È una forma di tumore molto rara e un po’ “strana”, che complica notevolmente la vita di chi ne soffre, tanto che ci possono volere anche diversi anni per arrivare a una diagnosi certa. Il linfoma cutaneo è un tumore del sistema linfatico che ha però origine nella pelle, a partire da cellule del sistema immunitario chiamate linfociti. Così, a rendere questa neoplasia peculiare e più difficile da individuare, c’è il fatto che i sintomi sono molto simili a quelli di altre malattie più comuni della pelle, come eczema e psoriasi: chiazze rossastre spesso associate a prurito, un nodulo che può pre-sentarsi anche sotto la pelle oppure un’ulcera, che non scompaiono.
500 nuovi casi all’anno in Italia
«I linfomi della cute appartengono al gruppo dei linfomi non-Hodgkin – spiega Giuseppe Argenziano, professore ordinario e direttore della Clinica Dermatologica dell’Università della Campania Luigi Vanvitelli a Napoli -. Sono un gruppo eterogeneo di malattie del sistema linfatico che coinvolgono i linfociti, con la cute come organo interessato all’esordio e, spesso, come unico organo colpito. Non è affatto semplice classificarli in modo preciso perché ne esistono di-verse varianti e per di più si tratta di tumori non molto frequenti.