Associazione contro la leucemia e le altre emopatie maligne per la ricerca clinica e la terapia domiciliare

Un team di ricerca dell’Università Northwestern di Chicago è riuscito a rallentare una gravissima forma di leucemia pediatrica nei topi. Grazie ai risultati di questo studio e di precedenti indagini sono state messe a punto due terapie che, in combinazione, possono sfociare in un super farmaco efficace nell’uomo. Gli autori della ricerca indicano le tempistiche in 5-10 anni.

Dopo oltre venti anni di ricerca sono state trovate due distinte terapie in grado di rallentare una devastante forma di leucemia pediatrica nei topi; grazie a questo storico traguardo gli scienziati indicano che combinandone i risultati sarà possibile ottenere entro 5-10 anni un super farmaco efficace nell’essere umano. Poiché la sopravvivenza di chi viene colpito da questa aggressiva forma di tumore del sangue – legata al gene MLL – è ridotta al 30 percento, si tratta di un progetto di ricerca estremamente virtuoso, che può donare speranza a tantissime persone che soffrono. A scoprire le due rivoluzionarie terapie un team di ricerca composto da studiosi di vari istituti della Scuola di Medicina Feinberg presso l’Università Northwestern di Chicago; tra essi l’autorevole Robert H. Lurie Comprehensive Cancer Center, la Divisione di Ematologia e il Dipartimento di biochimica e genetica molecolare. Gli scienziati, guidati dal professor Zibo Zhao, docente presso il Dipartimento di Farmacologia dell’ateneo statunitense, nella loro ultima indagine hanno scoperto che stabilizzando la pro-teina prodotta dal gene MLL (acronimo di Mixed Lineage Leukemia) si può rallentare la progressione della malattia. Il complicato processo è legato alla fosforilazione della caseina chinasi II (CKII) MLL1, cioè l’aggiunta di un gruppo fosfato a uno specifico enzima, che stabilizza la proteina prodotta dal gene malfunzionante.